Tra le colline silenziose si estende una vallata dove antichi mulini arricchiscono il paesaggio storico e naturale

Tra i luoghi più famosi della Liguria, Portofino spicca per le case dai toni vivaci che si affacciano sul mare. Ma se ci si allontana un po’, in zone meno battute, si scopre un ambiente naturale che custodisce segni di un passato lavorativo intenso e ben radicato in queste terre. Già partendo da Paraggi, tra Portofino e Santa Margherita Ligure, una valle si apre con tante sorgenti e residui di vecchi mulini: un’eco di quando l’acqua dominava come principale fonte d’energia per le attività locali. Parliamo della Valle Acqua Viva, nome che deriva dall’abbondanza di torrenti nati sul Monte Pollone. Oggi è possibile percorrerla e gustarsi un mix di natura e storia, rivelando così un aspetto spesso poco noto ma davvero affascinante di questa area.

La valle dell’acqua e i mulini: un sistema idraulico antico e complesso

Il percorso che taglia la Valle Acqua Viva inizia poco sopra il livello del mare, in un punto chiamato Paraggi a Monte. Qui, pannelli didattici spiegano ai visitatori la storia del Mulino del Gassetta e del sistema molitorio nascente già nel Trecento. Pare che in tutta la valle ci fossero fino a 35 mulini funzionanti, alimentati da un intricato sistema di canali e sorgenti naturali, che sfruttavano l’energia dell’acqua per produrre. Molte strutture rimangono in rovina oggi – un po’ abbandonate – ma i resti parlano chiaro: ci raccontano di un lavoro duro, intelligente, svolto da mani esperte che avevano a cuore le risorse naturali del territorio.

Le attività legate ai mulini erano svariate: oltre a macinare cereali come grano e granoturco, si ricavava olio dalle olive e si processavano le castagne, alimento prezioso nelle zone interne. Anche la corteccia di alcune piante veniva usata per estrarre il tannino, indispensabile per la concia delle pelli: segno di un artigianato interessante e diversificato. I prodotti finiti arrivavano al porto di Paraggi seguendo sentieri interni, percorsi a dorso di mulo. Visto così, il legame tra vita rurale e commercio marittimo era assai stretto, nonostante le difficoltà logistiche dell’epoca affrontate con tenacia.

Tra le colline silenziose si estende una vallata dove antichi mulini arricchiscono il paesaggio storico e naturale
Tra le colline silenziose si estende una vallata dove antichi mulini arricchiscono il paesaggio storico e naturale – abbaziasantamaria.it

Il cammino tra natura e storia: resti, vegetazione e panorami

Percorrendo il sentiero lungo il fosso dell’Acqua Viva, si sale gradualmente: il dislivello richiede un po’ di attenzione. La vegetazione è piena e crea un microclima speciale, giocato tra aperture di luce e zone d’ombra. Spuntano qua e là i ruderi dei mulini, spesso nascosti da rovi e piante spontanee, che ancora oggi raccontano l’uso sostenibile dell’acqua come forza motrice. I pannelli posti lungo il cammino descrivono questi antichi edifici in dettaglio, arricchendo la passeggiata con informazioni storiche e culturali sui vecchi mestieri.

Salendo oltre il Mulino dell’Uva, a circa 150 metri di quota, la vista si schiude e i boschi lasciano spazio a piccoli insediamenti. Qui è possibile cominciare a scorgere il mare, richiamo costante di un paesaggio che cambia rapidamente con pochi passi. È curioso notare – parola di chi frequenta spesso la zona – come la valle si trasformi quasi da bosco umido a scorcio marino in pochi metri: un contrasto che colpisce, davvero. Una casetta tinta di giallo con sfumature arancio segnala l’ultimo tratto, che porta a un sentiero lastricato verso il Mulino del Gassetta, a quota 246 metri ormai prossimi.

Il mulino del Gassetta e le modalità di fruizione

Il Mulino del Gassetta oggi appare trasformato: ospita un piccolo museo e uno spazio dedicato all’accoglienza del pubblico. A completare l’offerta, un bar-ristoro e un’area picnic. Insomma, il luogo è stato recuperato con cura per scopi ricreativi e culturali, senza perdere il forte legame con il suo passato. Il percorso, lungo circa 1,3 chilometri e con un dislivello di 240 metri, può essere completato in meno di un’ora camminando con calma. Prima di partire, meglio dare un’occhiata alle condizioni meteo o eventuali allerte: una precauzione utile, tipica di tutte le escursioni all’aria aperta.

La Valle dei Mulini è un ottimo esempio di come un patrimonio – altrimenti dimenticato – possa tornare a vivere. Qui, la memoria storica si fonde con il verde circostante, offrendo uno spaccato davvero significativo sul rapporto tra uomo e territorio. Chi è curioso e ama cogliere i dettagli o capire storie poco conosciute, troverà stimoli interessanti e un contatto vero con natura e passato locale.

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