L’addio alle multiprese: il nuovo dispositivo che rivoluziona la gestione dell’energia in casa

Quasi ogni giorno nelle case italiane si vedono spuntare nuovi dispositivi elettronici, trasformando gli appartamenti in autentiche centrali di energia. Televisori, smartphone, elettrodomestici, e una miriade di altri gadget fanno crescere la domanda di energia. In mezzo a tutto questo, le multiprese spuntano un po’ ovunque, diventando strumenti indispensabili – ma anche fonte di qualche grana. Chi abita in città conosce bene il caos di cavi e ciabatte nascosti dietro ai mobili: una comodità, sì, ma con qualche rischio che spesso si dimentica.

Negli ultimi anni, il numero di prese multiple nelle case italiane è aumentato parecchio, di oltre il 40% rispetto a dieci anni fa. Questa crescita va di pari passo con più dispositivi connessi, e fa salire la domanda elettrica domestica, che ora pesa non poco sui consumi nazionali. Usare ciabatte è facile, comodo, insomma un dettaglio quotidiano, ma non mancano i rischi: sovraccarichi, cortocircuiti, incidenti – non per niente i vigili del fuoco sono sempre più impegnati in questi interventi. Stanze moderne o vecchi quartieri? Tutto il territorio riguarda, facendo capire che serve più attenzione, un po’ di testa propria quando si gestisce l’energia in casa.

Quando la praticità si trasforma in rischio

Quando si usa tantissimo una multipresa, spesso si oltrepassano i limiti di carico elettrico consigliati. Spesso si arriva anche a superare picchi di 3 000 watt. Un numero alto, e per case datate o chi compra roba economica, senza marchi di certificazione, questo è un vero problema. Dai dati recenti emerge che un quarto degli incendi domestici di origine elettrica ha proprio queste prese come causa scatenante. Chi sa di sicurezza elettrica osserva che spesso si sceglie la via più comoda ed economica, senza badare troppo alle precauzioni.

Il mercato offre tante multiprese low-cost, che costano meno di 8 euro l’una, mentre i modelli certificati e a norma possono arrivare anche al doppio del prezzo. Sarà per questo che spesso la gente opta per la soluzione più economica. Gli esperti consigliano quelle con interruttore magnetotermico, che blocca l’alimentazione quando si supera il limite, ma – strano ma vero – questi accessori rimangono poco diffusi nelle case. Durante l’inverno, con riscaldamenti, luci, elettronica accese insieme, il rischio elettrico legato a sovraccarichi cresce e viene sottovalutato, con possibili conseguenze serie.

Il motivo della domanda per soluzioni più performanti è evidente: gli impianti vecchi non reggono più certi carichi, e la mancanza di aggiornamenti tecnici porta a pericoli ma anche a sprechi energetici e disordine nelle stanze. La tecnologia attuale si scontra con i suoi limiti e con una cultura dell’energia ancora da modernizzare.

L’addio alle multiprese: il nuovo dispositivo che rivoluziona la gestione dell’energia in casa
Una multipresa bianca con diversi cavi collegati esemplifica il caos di fili domestico, evidenziando il problema delle attuali soluzioni energetiche. – abbaziasantamaria.it

Moduli intelligenti per una gestione evoluta dell’energia

Aiuta la tecnologia: i moduli murali intelligenti sono ora la risposta scelta per regolare e monitorare, in tempo reale, il consumo di ogni apparecchio collegato. Con sensori sofisticati, distribuiscono energia in modo preciso, evitando sovraccarichi e rendendo tutto più efficiente. Negli ambienti urbani, complicati da tanti dispositivi, questi moduli sembrano quasi una soluzione da sogno.

Collegati alla rete Wi-Fi casalinga, possono essere gestiti via app smartphone, persino con assistenti vocali. Ancora: sono dotati di porte USB-C per ricariche veloci, migliorando la routine quotidiana. E non finisce qui: in caso di sovraccarico, interrompono automaticamente la corrente, diminuendo il rischio di incidenti e offrendo un controllo più consapevole dell’energia in casa.

In Europa, questi dispositivi sono in fase di sperimentazione e dovrebbero arrivare sul mercato entro l’anno, con un prezzo stimato tra 60 e 80 euro. L’idea è di inserirli in nuovi edifici o nei sistemi domotici di ultima generazione, ma sono allo studio anche modelli plug-in per aggiornare poco alla volta le case già esistenti. Insomma, un cambiamento concreto verso un’energia casalinga più funzionale, ordinata e sicura, che potrebbe davvero rivoluzionare la vita nelle città.

Verso case senza grovigli di cavi e maggiore sicurezza

L’idea di eliminare gradualmente le multiprese portatili nasce dalla voglia di case più ordinate, sicure e funzionali. Portare l’alimentazione solo dove serve vuol dire meno sprechi energetici e una gestione migliore dello spazio. Senza contare l’impatto positivo sull’ambiente, visto che si riduce anche la produzione di plastica e rifiuti elettronici – un problema per niente trascurabile – dato che in Europa si accumulano oltre 20 000 tonnellate l’anno.

La strada, però, non è breve. Molti palazzi in Italia hanno gli impianti vecchi, alcuni con cablaggi che superano i venti anni. Gli esperti dicono che circa metà degli edifici necessiterebbe di un ammodernamento importante per supportare le prese smart. E proprio in queste settimane sono in corso aggiornamenti normativi per definire regole e standard validi.

Alcuni comuni hanno cominciato a spingere per sostituire i vecchi impianti, incentivando una ristrutturazione che guarda all’energia e alla sicurezza. Non si tratta solo di tecnologia, ma di cambiare mentalità nel modo di usare l’energia domestica. Per molte famiglie italiane sarà un percorso lungo e graduale. Ma la direzione è chiara: case più sicure, meglio organizzate, con consumi finalmente sotto controllo. Un beneficio sia per l’ambiente, sia per la qualità della vita di tutti i giorni.

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