Nel centro di Barcellona, qualcosa è cambiato nel profilo della città: dopo un secolo e più di lavori, la Sagrada Familia ha toccato un traguardo che molte costruzioni religiose nel mondo possono solo sognare. È diventata la chiesa più alta del mondo. Un gesto semplice ma potente ha segnato questa nuova era: l’installazione di un pezzo architettonico simbolico ha alzato la basilica oltre ogni previsione, trasformando la città in un vero teatro dove arte, ingegneria e vita quotidiana si fondono senza soluzione di continuità.
A completare questo successo è stata la prima parte della croce centrale, ideata per la torre più alta, quella dedicata a Gesù Cristo, tra le 18 progettate da Antoni Gaudí. Realizzata con 7,25 metri di ceramica bianca smaltata e vetro, la struttura cattura la luce del Mediterraneo, diffondendo un bagliore che si nota pure da lontano, soprattutto nel tardo pomeriggio. Un dettaglio che cambia lo skyline, rilevato ogni giorno dai barcellonesi, e che parla del valore profondamente simbolico e architettonico dell’intervento.
Il sorpasso che cambia lo skyline di Barcellona
Per anni il primato di altezza tra le chiese spettava alla Cattedrale di Ulm in Germania, con i suoi 161,53 metri. Ora, la Sagrada Familia ha superato quel record di appena 1,38 metri. Poco? Forse, ma culturalmente e storicamente pesa – e come. Non è solo una questione di centimetri: dietro sta un’eredità lunga più di 140 anni di lavori, sogni e fede, il legame tra architettura e spiritualità condensato in un solo monumento.
Il posizionamento di questa sezione della croce, a 54 metri di altezza, è stato un lavoro – diciamo così – delicatissimo. Bisognava curare ogni dettaglio per assicurare stabilità e bellezza perfetta. I materiali scelti – ceramica bianca smaltata e vetro – non solo ornano, ma riflettono la luce, regalando alla struttura un’impressione di leggerezza nel tessuto urbano. Un contrasto che sfugge a chi guarda distratto, ma che risalta osservando la basilica sotto il sole della Catalogna.
E questa è solo la prima tappa di un progetto ben più grande. Completata, la croce misurerà circa 17 metri in altezza e 13,5 in larghezza, cioè come un edificio di cinque piani. Quando toccherà quei numeri, la torre di Gesù Cristo raggiungerà i 172 metri. Un record che nessun’altra costruzione sacra aveva mai raggiunto, in tutta la storia.

Un cantiere che da 140 anni sfida il tempo
Chi si ferma ad ammirare la Sagrada Familia, forse non pensa che dal 1882 questo cantiere è un continuo fiume in movimento – e mai interrotto realmente. La visione di Gaudí ha resistito al tempo, alimentata dai fondi portati dai milioni di visitatori attratti dal suo particolare stile. Le guglie e le facciate raccontano storie – anche la luce all’interno, capace di confondere lo spettatore, è speciale, come spesso succede con le opere di Gaudí.
Il turismo a Barcellona non è solo un flusso casuale, ma un volano economico che sostiene il progresso dei lavori. Insomma, turismo e cantiere camminano insieme. Questa correlazione – spesso sottovalutata – spiega perché il lavoro non abbia mai rallentato davvero.
Il 2026, anno in cui si ricorderanno cent’anni dalla morte di Gaudí, potrebbe segnare la fine simbolica dei lavori. Ma non solo: sarà il segno tangibile di come tradizione, innovazione e storia possono convivere e dare vita a qualcosa di visibile e concreto. La Sagrada Familia, allora, non sarà solo la più alta, ma un vero punto di riferimento, dentro la vita e la spiritualità di Barcellona.