Quando si pensa alla Giordania, il pensiero corre subito a Petra – lo sappiamo tutti. Ma c’è molto di più nascosto in questa terra antica, molto più di quanto sembri a prima vista. È un crocevia dove storia, natura e società si mescolano e convivono in maniera piuttosto complessa. Non si trovano solo siti archeologici famosi, ma anche deserti vasti, tradizioni profonde e una realtà sociale che racconta decenni di sfide, senza dimenticare quanto il paese sia stato capace di accogliere quasi due milioni di profughi palestinesi su una popolazione totale di circa 10 milioni. Diciamolo chiaramente: vale più di un monumento la capacità di questo stato di gestire tensioni regionali mantenendo un equilibrio fra stabilità e sicurezza. Ecco perché la Giordania risulta affascinante per chi vuole scavare sotto la superficie e capire davvero il Medio Oriente, oltre il semplice tour turistico.
Il viaggio lì non è proprio una passeggiata, anzi, serve pianificare bene. Parliamo di organizzazione delle tappe, scelta dei documenti giusti, e gestione degli spostamenti interni. Tutto cambia a seconda della stagione, dei mezzi a disposizione e – ovvio – delle condizioni di sicurezza: fattori che incidono parecchio sull’esperienza. Tra le cose che aiutano chi visita il paese, spicca il cosiddetto Jordan Pass, una soluzione molto comoda per entrare nei siti più importanti senza perdere tempo nelle code o per risparmiare qualche soldo. Diciamo che curare ogni dettaglio logistico è fondamentale se si vuole evitare sorprese e, allo stesso tempo, godere di paesaggi e testimonianze storiche che lasciano il segno.
Documenti necessari e utilizzo del jordan pass
Se si decide di entrare in Giordania, serve avere un passaporto valido per almeno sei mesi dall’ingresso. Per il visto, non c’è molto mistero: si può prendere all’arrivo, all’aeroporto o ai valichi terrestri, pagando circa 40 dinari giordani, intorno ai 48 euro. Ma il vero vantaggio arriva con il Jordan Pass, che elimina la necessità del visto a chi soggiorna almeno tre notti in hotel. Questo biglietto unico permette l’accesso a più di 40 siti, da Petra ai castelli medievali fino alle riserve naturali, evitando code e costi extra. Si compra comodamente online e in pratica semplifica parecchio la vita a chi vuole visitare con calma più punti di interesse.
Il pass offre varie opzioni in base ai giorni: quello più basic dà un solo giorno a Petra, mentre chi vuole più tempo può optare per fino a tre giorni consecutivi. Una scelta che ha molto senso, dato che gli ingressi singoli a Petra non sono proprio economici. Per chi preferisce spostarsi con tranquillità tra i luoghi più rilevanti, è senza dubbio la soluzione migliore. Interessante anche la possibilità per chi ha una breve sosta ad Amman, meno di 24 ore: tramite operatori autorizzati, infatti, si può ottenere un visto gratuito e fare escursioni vicino all’aeroporto, un modo furbo per sfruttare una sosta breve senza perdere tempo.

Clima, spostamenti e condizioni di sicurezza
Il clima giordano cambia parecchio e influenza parecchio quando visitare. Se primavera e autunno sono i momenti più gettonati, con giornate miti e notti fresche – comportandosi bene nelle escursioni anche più impegnative –, l’inverno porta freddo soprattutto su montagne e deserti, con temperature che possono scendere fino allo zero e qualche nevicata che sorprende chi non se lo aspetta. L’estate, invece, è roba da temere: si superano spesso i 40 gradi, e camminare all’aperto, specie in posti come Petra o Jerash che offrono poco riparo dal sole, diventa un’impresa titanica.
Di solito, chi arriva in Giordania mette piede all’aeroporto di Amman, che dista circa 35 chilometri dal centro. Da lì, muoversi in taxi o con transfer organizzati ha senso. Ma se si vuole esplorare l’interno, prendere un’auto a noleggio è la mossa giusta. Esistono trasporti pubblici, ma sono limitati e con orari poco comodi. Strade in buone condizioni, guida prudente (anche se non sempre impeccabile) e patente nazionale spesso sufficiente, ma in certi casi serve quella internazionale – dettaglio non da poco per chi arriva da lontano. La sicurezza? Stranamente buona considerando le vicinanze turbolente. Controlli regolari assicurano un clima tranquillo, arricchito da una tradizione d’ospitalità che si sente subito nei piccoli scambi quotidiani. Poco da dire: non si può abbassare la guardia, anche qui – come ovunque in zone geopoliticamente complesse –, ma si può viaggiare senza paura.