I vaccini indispensabili per viaggiare all’estero senza rischi: la lista completa da conoscere

Mettersi in viaggio verso l’estero apre scenari completamente nuovi, ma spesso i rischi legati alla salute restano sottovalutati fino a quando non si presentano problemi veri. Tra le protezioni più sicure, spiccano sicuramente i vaccini: assolutamente consigliati a chi varca frontiere e si confronta con ambienti diversi dai propri, rendendo il viaggio più sereno. Tante volte tutta l’attenzione va a scegliere bagagli, documenti e prenotazioni, tralasciando invece la prevenzione sanitaria – una dimenticanza che può costare cara. Partire, sia per lavoro che per piacere, significa valutare con cura come difendersi dalle più comuni malattie infettive. E credetemi, questa scelta può fare la differenza tra una vacanza tranquilla o un’esperienza segnata da problemi nascosti. Le organizzazioni sanitarie di tutto il mondo lo ripetono: un viaggiatore preparato e vaccinato ha meno probabilità di ammalarsi, ma soprattutto evita di diventare veicolo di infezioni in giro per il mondo. Vaccinarsi, quindi, non è solo una questione personale, è un vero e proprio impegno collettivo per la salute di tutti.

Perché è necessario vaccinarsi prima di ogni viaggio

Ciascuna destinazione ha le sue caratteristiche sanitarie e i suoi pericoli particolari. Non basta affidarsi alla fama turistica o alla presenza di strutture moderne, perché – anche in posti che sembrano sicuri – possono nascondersi insidie. Un pasto non pulito o una puntura di zanzara, per esempio, possono esporre a malattie come epatite A, febbre gialla, tifo o encefalite giapponese. Patologie poco diffuse da noi, ma ancora molto presenti in varie regioni di Asia, Africa e America Latina. Il vaccino fa da scudo invisibile, protegge tanto chi viaggia quanto le comunità locali, bloccando la diffusione di virus pericolosi che potrebbero tornare a circolare. Insomma, quando si è viaggiatori vaccinati, si limita la diffusione di questi agenti infettivi e si prevengono nuovi focolai.

Gli esperti consigliano di cominciare le vaccinazioni con largo anticipo rispetto alla partenza: molti vaccini richiedono tempi lunghi per fare effetto. Pensate alla febbre gialla, che va somministrata minimo dieci giorni prima dell’entrata in alcuni Paesi – spesso richiesta come requisito tassativo. Le vaccinazioni contro epatite A e B sono particolarmente obbligate se si visitano zone con scarse condizioni igieniche. Per chi si spinge in regioni tropicali o negli ambienti rurali, si valuta anche la protezione dal tifo (legato a cibo e acqua contaminati). E poi c’è il vaccino per la rabbia: utile – anche se non obbligatorio – se si prevede di entrare in contatto con animali o far spostamenti in località isolate. Durante la stagione delle piogge nei Paesi asiatici, cresce inoltre il rischio di encefalite giapponese, una malattia seria trasmessa da una semplice puntura di zanzara, per cui la copertura vaccinale è decisamente raccomandata.

Un dettaglio spesso trascurato: proteggersi con il vaccino non significa solo tutelare chi viaggia, ma anche la popolazione di ritorno nel proprio Paese. Chi rientra da un viaggio all’estero può portare con sé patogeni ormai spariti da tempo nelle proprie zone, provocando focolai – come già successo in passato con morbillo o epatite in alcune regioni del Nord Italia. Quindi vaccinarsi diventa un gesto responsabile verso chi, magari per motivi di salute, non può farlo e si affida alla protezione indiretta offerta dalla comunità.

I vaccini indispensabili per viaggiare all’estero senza rischi: la lista completa da conoscere
Siringa e fiale: la preparazione vaccinale è cruciale per viaggiare sicuri e prevenire rischi sanitari in terre lontane. – abbaziasantamaria.it

Come organizzare le vaccinazioni prima della partenza

Si deve pianificare bene la profilassi, per partire senza sorprese. Rivolgersi a un centro specializzato in medicina del viaggio o a un medico esperto aiuta a capire quali vaccini sono obbligatori o consigliati, in base a dove si va, per quanto tempo e che tipo di soggiorno si farà. Alcune vaccinazioni richiedono più dosi in tempi distanti, non è mai una questione che si risolve in un giorno. Per esempio, la vaccinazione completa contro l’epatite B si conclude in circa sei mesi con tre iniezioni. Ci sono poi i vaccini – come quello per la febbre gialla – da certificare su un Certificato internazionale di vaccinazione: un documento che diversi Stati chiedono all’ingresso. Senza di quello, il rischio può essere quello di inutili disguidi, tempi lunghi per i controlli o, addirittura, il diniego all’ingresso in quel Paese.

Chi viaggia spesso sa quanto sia comodo avere sempre aggiornato il libretto vaccinale, meglio ancora una copia digitale a portata di mano, caso mai il cartaceo andasse perso. Considerate che non tutti i vaccini offrono una protezione a vita. Alcuni richiedono richiami, altri durano per sempre. Vaccini come quelli contro la rabbia o l’encefalite, anche se non richiesti da tutti, possono essere molto utili in situazioni di emergenza. E i richiami per malattie come il tetano o la difterite? Da non sottovalutare, soprattutto se si viaggerà in luoghi dove l’assistenza medica è meno accessibile.

Va messo in conto che, benché generalmente sicure, le vaccinazioni possono provocare effetti collaterali lievi e temporanei: qualche linea di febbre, un po’ di dolore sul braccio o un po’ di stanchezza. Quindi, si consiglia di fare le vaccinazioni o i richiami qualche giorno prima della partenza – così da ridurre al minimo disturbi durante il viaggio. Prepararsi con cura con le vaccinazioni significa affrontare il viaggio con più tranquillità. Sapere di aver fatto tutto il possibile per evitare problemi è un bel sollievo. Viaggiare apre gran parte della mente, rinnova gli orizzonti. Ma senza un’adeguata protezione sanitaria, può trasformarsi in una serie di rischi evitabili. Dedicare tempo alla prevenzione prima di partire? Vale proprio la pena.

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