Bonus turismo 2026: chi può riceverlo, come funziona e guida chiara per la richiesta completa

Ogni anno, migliaia di lavoratori nel settore turistico affrontano turni notturni e festivi che pesano sulla loro quotidianità, spesso senza un riconoscimento adeguato. Nel 2026, una nuova norma introduce un bonus che mira a portare un sollievo concreto, applicando un incentivo economico del 15% sulle ore svolte in questi periodi particolarmente gravosi. Questa misura nasce per far fronte a problemi noti nel comparto, come la scarsità di personale e le difficoltà nel mantenere la forza lavoro stabile durante tutto l’anno, sfide aggravate dalla stagionalità che caratterizza il turismo in Italia.

Il beneficio sarà operativo da gennaio fino a settembre e riguarda esclusivamente le ore lavorate di notte e nei giorni festivi. La scelta di concentrare l’intervento su queste fasce riflette una volontà di riconoscere in modo specifico le condizioni difficili in cui si trovano gli operatori di hotel, strutture ricettive e stabilimenti termali. Sono proprio questi i luoghi dove la gestione del personale è più complessa a causa delle oscillazioni stagionali e della richiesta variabile di servizi.

Come funziona il bonus e chi può beneficiarne

Il bonus è riservato ai lavoratori dipendenti del settore turistico, in particolare a chi presta servizio in alberghi, resort e centri termali, tutti contesti in cui la qualità del lavoro notturno e festivo è particolarmente rilevante. La misura prevede che i dipendenti presentino una domanda al proprio datore di lavoro, corredata da un’autocertificazione del reddito annuo non superiore a 40.000 euro. Questo limite serve a concentrare il sostegno su chi ha un reddito medio o basso, evitando dispersioni di risorse e garantendo un aiuto mirato a chi maggiormente lo necessita.

Il meccanismo prevede un incremento del 15% sulle retribuzioni lorde delle ore svolte di notte e durante i giorni festivi, con la particolarità che tale maggiorazione non viene considerata ai fini fiscali. Ciò significa che questa componente non contribuisce alla formazione del reddito imponibile, traducendosi in un aumento netto della busta paga per i lavoratori interessati. Questo dettaglio, tecnico ma significativo, spesso sfugge ma rappresenta un vantaggio concreto nel bilancio familiare.

La gestione pratica del bonus spetta al datore di lavoro, che andrà a inserirlo direttamente nel cedolino paga. Successivamente, questo potrà essere recuperato tramite accredito delle imposte nel modello F24. Le somme percepite verranno riportate nella certificazione unica, assicurando chiarezza e trasparenza nell’intero processo. Una procedura che, da una parte, facilita l’erogazione e dall’altra assicurare controllo e responsabilità.

Bonus turismo 2026: chi può riceverlo, come funziona e guida chiara per la richiesta completa
Una vista ravvicinata di banconote Euro, simboleggiante l’incentivo economico del bonus turismo 2026. – abbaziasantamaria.it

Le modalità di richiesta e le prospettive per il settore

Per ottenere il bonus, il lavoratore deve inoltrare una domanda scritta all’azienda per cui presta servizio, unitamente all’autocertificazione sul proprio reddito. Questo passaggio è fondamentale per garantire un’applicazione corretta e puntuale della misura. Una volta ricevuta la domanda, l’azienda provvede a inserire l’incentivo direttamente nella busta paga, così da evitare ulteriori oneri burocratici per il dipendente.

Chi vive in città potrebbe non percepire pienamente la complessità dei ritmi nel turismo, dove i turni notturni e festivi diventano particolarmente intensi nei periodi di punta come l’estate o le festività. Il bonus, quindi, non rappresenta solo un riconoscimento economico, ma un modo per valorizzare condizioni lavorative spesso difficili, con una pressione organizzativa elevata che impatta sulla qualità della vita di chi lavora nel settore.

Nei prossimi mesi, è prevista una circolare da parte dell’Agenzia delle Entrate che fornirà indicazioni dettagliate sulle modalità di applicazione del bonus, per evitare errori o ritardi sia da parte dei datori di lavoro che dei dipendenti. La approvazione definitiva della Legge di Bilancio entro fine anno dovrebbe confermare le misure adottate e chiarire eventuali aggiornamenti.

In un contesto dove le imprese devono costantemente confrontarsi con la difficoltà di attirare e mantenere personale qualificato, questo incentivo rappresenta un passo tangibile, anche se solo uno degli strumenti a disposizione per sostenere un settore strategico per l’economia italiana. Sarà importante osservare gli effetti nel medio termine, per capire come cambieranno le dinamiche occupazionali e la gestione del lavoro in queste aree.

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