Arretrati Assegno Unico figli: 5 motivi per aggiornare l’ISEE entro il 31 dicembre 2025

Negli ultimi tempi, gli strumenti economici a supporto delle famiglie con figli in Italia hanno cambiato volto. L’Assegno Unico e Universale ha sostituito molte vecchie misure: parliamo degli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF), delle detrazioni fiscali per figli a carico e anche di alcuni bonus nascita. Oggi rappresenta la tutela principale dedicata ai genitori, coprendo lavoratori dipendenti, autonomi e chi percepisce altri sussidi statali. Sembra tutto semplice: domanda veloce, erogazione rapida, giusto? In realtà, dietro questa apparente chiarezza ci sono delle complicazioni, in particolare sulla gestione degli arretrati e sulla validità aggiornata dell’ISEE.

Un fattore che spesso sfugge, anche abitando in grandi città come Roma o Milano, riguarda la scadenza per aggiornare l’ISEE. Il 31 dicembre non è solo una data sul calendario, ma un passaggio che può incidere davvero se, ad esempio, in autunno o in dicembre qualcosa cambia nel nucleo familiare — nascita, separazione, o altro. Se non si rinnova l’ISEE in tempo, si rischia di non ricevere gli arretrati spettanti per l’anno in corso. Diciamo pure che può pesare sul bilancio familiare, anche in modo consistente, ma moltissimi lo ignorano.

Arretrati Assegno Unico figli: 5 motivi per aggiornare l’ISEE entro il 31 dicembre 2025
Arretrati Assegno Unico figli: 5 motivi per aggiornare l’ISEE entro il 31 dicembre 2025 – abbaziasantamaria.it

L’assegno unico come punto di riferimento per il sostegno alle famiglie

L’Assegno Unico e Universale si è imposto ormai come la spina dorsale del welfare familiare italiano. Non è più una questione riservata solo a chi ha un lavoro fisso: riguarda davvero tutti, dai lavoratori autonomi ai disoccupati. Vale la pena sottolineare che può essere richiesto da una varietà di soggetti, il che supera i limiti delle vecchie misure. Ricordiamo come siano stati progressivamente eliminati ANF, detrazioni per figli a carico e molti bonus legati alla nascita o crescita, lasciando in piedi solo iniziative residuali come il Bonus Nido o alcuni sostegni territoriali.

La domanda si presenta solo online, tramite il sito INPS o nella sezione “My INPS”. Accesso? Serve SPID, Carta d’Identità Elettronica o CNS. Non di rado le famiglie si affidano a patronati o altri intermediari per non sbagliare la compilazione. È un passaggio delicato: i dati richiesti sono tanti, dalla composizione precisa del nucleo, alla presenza di entrambi i genitori, passando per le attività lavorative o eventuali invalidità del figlio. Tutto ciò influenza direttamente quanto si riceve, dato che la cifra dipende dall’ISEE e dalla configurazione familiare.

Gli importi mensili? Vanno da un minimo di 57,50 euro fino a circa 201 euro per figlio, se sotto i 18 anni — variazioni legate alle fasce ISEE. Chi ha un ISEE basso ottiene cifre maggiori; chi invece non presenta l’ISEE o supera 45.939 euro, riceve solo la parte minima. Insomma, non tenere l’ISEE aggiornato può significare perdere soldi veri.

Perché aggiornare l’ISEE entro la scadenza è fondamentale per recuperare gli arretrati

Lo scoglio più complicato riguarda proprio la scadenza per il rinnovo dell’ISEE: il 31 dicembre. Salti questa data, e rischi di perdere gli arretrati per l’Assegno Unico relativi all’anno in corso. Chi ha avuto un figlio o ha visto cambiamenti nel nucleo familiare sul finire dell’anno — mica può aspettare a gennaio per aggiornare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica). Senza un ISEE valido riferito all’anno in corso, l’INPS non fa pagamenti retroattivi, punto.

Il sostegno parte dal settimo mese di gravidanza, ma se il neonato nasce a dicembre, ecco che rinnovare l’ISEE prima di fine anno diventa più che necessario, altrimenti l’importo sarà soltanto quello minimo, senza tener conto della reale situazione familiare. Chi trascura questa procedura rischia tagli ingiustificati ai sostegni economici — e non parliamo di dettagli, ma di soldi che possono fare la differenza.

Ritardi nella presentazione della DSU o della domanda si traducono in tagli significativi sull’importo ricevuto, che può essere ben lontano dal massimo dovuto. Il recupero delle mensilità arretrate, dunque, dipende molto dall’organizzazione e dalla tempestività con cui si gestisce l’ISEE. Sono tante le famiglie — che sia al Nord o nel Sud — a doverci fare attenzione serissima: mutamenti familiari non sono affatto rari, anzi. La dritta più utile? Mettersi in regola per tempo, evitando così di perdere contributi imprescindibili.

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