Difese basse in autunno: consigli per affrontare escursioni con freddo, vento e umidità pungente

Quando l’autunno arriva in montagna, il paesaggio cambia in fretta: foglie dai colori vividi, aria più frizzante e sentieri che si svuotano. Ma c’è un altro elemento che si fa sentire – il meteo che si complica. Dalle vallate scende spesso una nebbia fitta, il vento si fa più tagliente, e le temperature possono crollare improvvisamente nelle prime ore del mattino. Così, adattare l’abbigliamento diventa – diciamo – una vera necessità per affrontare le escursioni senza brutte sorprese; il segreto sta nel trovare il giusto equilibrio tra comfort e protezione quando il clima cambia.

Come sfruttare il sistema a strati per restare caldi e asciutti

Chi ama camminare in montagna in autunno sa che un sistema a strati è la soluzione più pratica. Le temperature non stanno ferme: al mattino il fresco può essere pungente, mentre a mezzogiorno il clima diventa più mite, quasi tiepido. Qui entra in gioco un abbigliamento modulare, dove si aggiungono o si tolgono i vestiti facilmente, senza rinunciare a una buona gestione dell’umidità.

Al contatto con la pelle, bisogna puntare su tessuti che “respirano” davvero: i materiali tecnici o la lana merino sono campioni in questo. Ecco il punto: portano il sudore fuori, così la pelle resta asciutta anche durante le salite più toste. Non è una cosa da poco – perché fermarsi freddi dopo un po’ fa davvero male.

Il secondo strato raccoglie e tiene il calore del corpo. Un pile leggero o una giacca softshell che frena il vento vanno benissimo, senza appesantire il corpo. Ma attenzione, questo livello deve essere facile da togliere o mettere: quando l’aria cambia, bisogna sapersi muovere in fretta.

L’ultimo strato? Serve a proteggere da vento, pioggia leggera e nebbia sottile. Una giacca antivento idrorepellente – leggera, non ingombrante – fa il suo mestiere senza soffocare il corpo. Gli esperti suggeriscono di scegliere tessuti che bilanciano impermeabilità e traspirazione: così si evita di sudare troppo o di restare bagnati dentro.

Il vantaggio di questo sistema sta nella flessibilità: permette di “giocare” con il meteo senza sbagliare, schivando sia il caldo eccessivo sia il rischio di prendere freddo. Organizzare lo zaino per avere giacca e pile a portata di mano è – per chi frequenta la montagna – un dettaglio che conta assai, perché aiuta a tenere un ritmo costante e sicuro.

Difese basse in autunno: consigli per affrontare escursioni con freddo, vento e umidità pungente
Maglioni di lana dai colori autunnali, ideali per proteggersi dal freddo durante le escursioni in montagna. – abbaziasantamaria.it

Dettagli fondamentali per proteggersi dal vento, dall’umidità e dalla pioggia

Chi va in montagna in autunno lo sa bene: il tempo può cambiare in un attimo. Una mattina limpida? Poco dopo può arrivare umidità fitta, vento forte e nebbia che ti avvolge. Per non farsi trovare impreparati, puntare su capi con trattamento idrorepellente – il cosiddetto DWR – è una mossa azzeccata. Non aumentano il peso e respingono la pioggia sottile o gli schizzi, cosa che non guasta mai.

I pantaloni tecnici impermeabili diventano così un alleato prezioso. Servono per restare asciutti quando si passa tra erba bagnata o rami umidi, evitando la sgradevole sensazione del tessuto zuppo che entra nelle scarpe. Alcuni dettagli fanno la differenza: cuciture termosaldate, cappucci regolabili, chiusure con velcro e zip per la ventilazione sono un buon indicatore di qualità, soprattutto se paragonati a normali vestiti da città, poco attrezzati per queste condizioni.

Ma avete mai sentito parlare del windchill? È quell’effetto fastidioso per cui il vento “ruba” calore e una giornata non proprio fredda diventa improvvisamente gelida. Soprattutto sulle creste o in zone esposte, attenersi a una protezione adeguata può significare la differenza tra camminare comodi o essere a disagio tutto il tempo.

Gli accessori, poi, hanno il loro peso specifico: basta un cappello in lana merino o pile per non disperdere il calore dalla testa, e guanti softshell sottili ma caldi aiutano a tenere le mani asciutte e operative. Il classico collo multifunzione – roba semplice ma versatile – serve per schermarsi dal vento o per coprire naso e bocca se la temperatura scende parecchio o se la nebbia è fitta. Sono accorgimenti che chi cammina spesso nelle giornate autunnali conosce bene: piccoli dettagli che non pesano ma migliorano davvero la vita all’aperto.

Calzature, accessori e termoregolazione: i cardini di una camminata in sicurezza

La natura cambia sotto i piedi, specialmente in autunno: foglie umide e scivolose, radici nascoste, fango e pietre gelate sono trappole sempre pronte. Qui uno scarpone con suola tassellata e buona rigidità torsionale non è un lusso, ma una necessità, perché aiuta a stare saldi. Se poi ha una membrana impermeabile ma traspirante, la comodità aumenta: il piede resta asciutto anche attraversando zolle bagnate o piccoli ruscelli.

Un particolare che spesso sfugge riguarda il battistrada: più è in buone condizioni, meglio si cammina. Scarpe con suole consumate o lisce rischiano scivoloni, specialmente sul bagnato o col gelo mattutino. Per sentieri semplici e brevi, bastano scarpe da trail con buona presa, ma se la camminata si fa dura o il terreno tecnico, uno scarpone alto mette al sicuro.

Riguardo gli accessori, un problema ricorrente è l’umidità che si accumula dentro zaini e tasche: cappelli, guanti e scaldacollo bagnati diventano un peso o, peggio, un vero fastidio durante le soste. La soluzione? Sacchetti impermeabili per separarli e tenere tutto asciutto nella tasca interna, magari con un cambio pulito sempre a portata di mano. Dettagli piccoli, ma che sul campo cambiano parecchio.

Il nodo vero sta nella termoregolazione. All’inizio della camminata fa freddo, poi si suda, arrivano raffiche improvvise di vento e a volte si deve stare fermi. Per evitare di freddarsi bisogna saper aprire le zip per ventilare o togliere il secondo strato prima di sudare tanto. E al contrario, indossare in fretta qualcosa di caldo quando si rallenta aiuta a non disperdere calore inutilmente. Avere con sé una giacca leggera e comprimibile, pronta all’uso, spesso fa la differenza tra camminare a proprio agio o star lì a congelarsi o sudare senza soluzione.

Chi passa spesso tempo sui sentieri autunnali, specialmente nel Nord Italia o zone con clima simile, sa che stretti equilibri come questi segnano il confine tra una camminata piacevole e una più faticosa. Alla fine, sono abitudini che entrano nella routine, e fanno sentire a casa chi ama l’aria aperta quando le foglie cadono.

×