Gli italiani continuano a scegliere il pesce per Natale nonostante il rincaro del 20%

Quando si avvicina il periodo natalizio, gli italiani tendono a spendere molto di più per il pesce. Anche con i prezzi che aumentano da mesi, il consumo di prodotti ittici resta una presenza fissa sulle tavole delle feste. Nel 2023, la spesa per il pesce raggiunge quasi i 800 milioni di euro, segnando un balzo vicino al 20% rispetto all’anno prima. Un dettaglio che dimostra come, pure in tempi economicamente difficili, la tradizione culinaria abbia un peso insostituibile per tante famiglie.

La crescita dei costi senza rinunciare alle tradizioni

Non c’è dubbio: l’inflazione pesa su molti alimenti, ma il settore ittico tiene botta, con la spesa totale in aumento. Non solo rincari, alla base c’è una domanda che non cala, specialmente con le feste alle porte. Basta vivere in città per vederlo: nonostante le difficoltà economiche, molte persone non rinunciano al pesce durante le festività natalizie. Il motivo dell’aumento è duplice: salgono i costi di produzione e distribuzione, ma resta anche forte la voglia di portare in tavola quei piatti tipici delle ricorrenze.

Curioso notare che spendere di più non significa per forza comprare di più. Il prezzo più alto incide sul budget, ma quasi mai si riducono quantità o qualità del pesce scelto. Nei mercati ittici delle città, durante le settimane prima di Natale, si respira una vivacità che racconta quanto questi prodotti siano centrali nella nostra cultura gastronomica.

Il rapporto con la tradizione gastronomica, insomma, resta solido: le famiglie – pur con qualche sacrificio – cercano di mantenere immutati certi rituali legati al cibo, anche se il portafoglio si stringe.

Gli italiani continuano a scegliere il pesce per Natale nonostante il rincaro del 20%
Un grafico con freccia rossa verso l’alto simboleggia l’aumento dei prezzi del pesce a Natale, nonostante la tradizione del consumo. – abbaziasantamaria.it

Quanto pesa l’aumento sui consumi e le scelte degli italiani

Un +20% nella spesa ittica non è solo un aggiustamento dei prezzi. Influenza anche il modo in cui si sceglie il pesce. L’incremento riguarda sia quello fresco sia quello congelato, e così molte persone valutano con più occhio critico cosa mettere nel carrello. Le varietà più pregiate diventano meno accessibili: per molti si punta più su prodotti economici o sulle ricette della tradizione.

In certi quartieri, mercati locali e pescherie mostrano differenze nette nelle vendite, legate alla cultura e alla situazione socio-economica che cambiano da zona a zona. Dalle parti di Milano o Roma, ad esempio, la presenza di pesce fresco può variare parecchio, e il motivo non è solo economico.

Qualcuno del settore spiega che i prezzi dipendono da vari fattori: il clima, i costi dell’energia e le difficoltà nella logistica. Tutto ciò impatta sulle decisioni delle famiglie, che spesso scelgono porzioni più piccole o alternative per non rinunciare alla tradizione a base di pesce.

Guardando avanti, questo quadro potrebbe spingere le aziende ittiche a rivedere offerte e promozioni, cercando un equilibrio tra qualità e prezzo per non perdere i clienti più fedeli.

Il peso culturale della scelta del pesce nel Natale italiano

Più che un semplice cibo, il pesce a Natale è un simbolo del patrimonio culturale italiano. Includerlo nel pranzo o nella cena significa mantenere un’identità che resiste ai rincari, insomma una tradizione che non passa.

Soprattutto nelle regioni costiere – dove il pesce fresco è più facilmente reperibile – questa abitudine è ben radicata e sentita con grande intensità. Ma anche al centro e al nord si nota un crescente interesse verso ricette regionali dove il pesce resta protagonista indiscusso.

Il valore non è solo gastronomico: il pesce natalizio è un legame forte con la memoria di famiglia e il passato. Ecco perché, anche se le tasche sono più strette, gli italiani non vogliono rinunciare a questa continuità, che racconta un rapporto profondo con il cibo e con la tradizione.

Nel futuro, è probabile che l’attenzione aumenterà verso prodotti di qualità e sostenibili, in risposta ai cambiamenti sociali e di mercato. Per il Natale, insomma, il pesce resta un punto fermo, capace di adattarsi alle esigenze di spesa delle famiglie italiane.

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